50. Riassumere il testo in breve e poi per esteso.

R. Bonghi. Come Romolo scomparve

51. Leggere e tradurre in russo il seguente testo:

R. Bonghi. Come Romolo scomparve

Un giorno Romolo aveva adunato l'esercito nel campo accanto alla palude della Capra, per farne la rassegna. Ed ecco scoppiare una grande tempesta: i tuoni e lampi, ed eclissarsi il sole; e tutta coprirsi di tenebre la terra. E tutti a fuggire da ogni parte. Quando l'uragano fu passato, e si fu rifatto sereno, Romolo non apparve più in nessun posto.

I cittadini lo cercavano e nessuno sapeva che mai fosse avvenuto di lui. Ma il mistero fu in breve chiarito: Procolo Giulio, uno dei Romani venuti da Alba, sotto giuramento attestò che, mentre era pervenire al Foro, gli si era fatto incontro Romolo, più bello e grande che non era mai stato, rivestito di armi luccicanti e fiammeggianti. Romolo disse:

– Agli dèi è parso, о Procolo, che noi non dovessimo stare in mezzo agli uomini più di così… Sicché sta' sano, e di' ai Romani che, mantenendosi savi e coraggiosi, perverranno a grande potenza. Io avrò dal cielo cura di voi; e sarò per voi il dio Quirino.[9]

E, così detto, disparve.

Con riduzioni da «Storia di Roma»


52. Riassumere il testo in italiano.

Vogliamo conoscere le regioni d'Italia?

Piemonte

53. Leggere e tradurre in russo il seguente testo:

Piemonte (Capoluogo – Torino)

Il Piemonte è per estensione la seconda regione italiana. Confina a nord con la Valle d'Aosta e la Svizzera, e a est con la Lombardia e – per un brevissimo tratto – con l'Emilia– Romagna, a sud con la Liguria, a ovest con la Francia. Il Piemonte ha una popolazione che supera 5 milioni di abitanti. La provincia di Torino accentra oltre la metà della popolazione complessiva della Regione. Le province sono sei: Torino, Vercelli, Novara, Alessandria, Asti, Cuneo.

Il Piemonte è infatti il territorio posto «ai piedi dei monti», cioè quell'insieme di pianure e di colline, che si stende dentro il semicerchio formato dalle Alpi a nord e ad ovest, dalle Alpi e dall'Appennino a sud.

La pianura piemontese, come l'intera Pianura Padana, è una creazione del Po e dei suoi affluenti, i quali colmarono con i loro depositi il golfo, con cui l'Adriatico si spingeva antichissimamente fin qui. In queste vaste campagne l'agricoltura è bene sviluppata.

Tuttavia la Regione non si stende soltanto ai piedi dei monti, ma penetra profondamente tra di essi. Le Alpi Piemontesi, ivi comprese quelle della Valle d'Aosta, rappresentano il settore più elevato del sistema alpino, superando i 3000–4000 m. Le più alte vette del Piemonte sono: il Monte Rosa (4633 m) e il Monte Leone (3552 m), al confine con la Svizzera; il Gran Paradiso (4061 m), al confine con la Valle d'Aosta; il Rocciamelone (3538 m) e il Monviso (3841 m), al confine con la Francia.

Nelle Alpi il clima è rude e la terra povera, di modo che molti abitanti emigrano verso le città della pianura, dove è più facile trovare un'occupazione. Per fortuna lo sviluppo del turismo frena almeno in parte lo spopolamento, offrendo ai valligiani nuove possibilità di lavoro.

La presenza dei turisti provoca sulle strade di montagna un intenso traffico automobilistico. L'azione di queste macchine costituisce uno spettacolo degno di essere visto, perché frantumano la massa nevosa sollevandola in alte colonne ai lati della strada.

Ancor più ammirevoli, se pensiamo al passato, ci appaiono però gli sforzi compiuti dalle schiere di pellegrini, mercanti e soldati, che varcarono questa sezione delle Alpi nell'antichità e nel medioevo. Basterà ricordare l'impresa di Annibale, sceso in Italia, con i suoi soldati e i suoi elefanti, forse attraverso il Monginevro.