dopo l'unificazione dell'Italia. Staccata nel 1945 dal Piemonte, gode da allora di una speciale autonomia amministrativa.

Economia. Data la montuosità del territorio, i seminativi ne occupano appena il 3 %. I prati e i pascoli ne coprono invece i 3/10 ed i boschi (abeti, pini e, in basso, castagni) i 2/10. Le nude rocce e i ghiacciai sono molto estesi.

I prodotti agricoli hanno una scarsa importanza. Predominano la segale e le patate. Nelle zone meno elevate sono coltivati anche il frumento e la vite. Più importanti sono però i boschi ed i pascoli, su cui si basa l'economia del montanaro.

Tipico è Alpeggio, ossia un movimento stagionale presente anche nel resto delle Alpi, per cui i montanari, passato l'inverno nei villaggi di fondovalle, raggiungono con le mandrie bovine, verso l'inizio dell'estate, i pascoli d'alta montagna. Qui sorgono appositi edifici, che oltre all'abitazione dei mandriani contengono le stalle per il bestiame ed i locali per la lavorazione del latte (formaggio fontina). Questi edifici prendono il nome di bàite (malghe in Lombardia, casère nel Veneto). Spesso i montanari possiedono pure una dimora di mezza stagione, dove sostano con il bestiame per un certo tempo, durante la salita e la discesa.

L'industria rappresenta la principale attività economica, assorbendo più della metà della popolazione lavoratrice. Vi sono miniere di ferro (Valle di Gogne), di carbone, di inattive e cave di marmo. Notevole è la produzione elettrica, proveniente da varie centrali, che sfruttano l'abbondanza di acque correnti. Nessun'altra regione italiana dispone, in relazione al numero degli abitanti, di tanta energia. Per sottolineare la ricchezza di eneria idroelettrica della Valle d'Aosta, basterà ricordare che Aosta fu la prima città italiana ad adottare la pubblica illuminazione elettrica (1886). L'abbondanza di energia ha favorito lo sviluppo dell'industria siderurgica (Aosta, St. Marcel, Pont St. Martin), metallurgica (Aosta) e chimica (Verrès). Attiva è anche l'industria delle fibre tessili artificiali e del legno.

Il turismo dispone di numerose e rinomate stazioni di soggiorno estivo e invernale. Accanto ai numerosi ospiti, che vi sostano per soggiorni più о meno lunghi, la Valle conta inoltre innumerevoli turisti in transito fra l'Italia e l'estero. L'ardita funivia del m. Bianco, superando il ghiacciaio del Dente del Gigante, congiunge Courmayeur a Chamonix, in Francia.

Nessun'altra valle del mondo può vantare tanti castelli, roccaforti, dimore feudali come la Valle d'Aosta: circa 130, ossia uno ogni sette chilometri quadrati. Fra i castelli meglio conservati sono famosi quelli di Issogne e di Fenis, i quali – grazie al loro arredamento ed alle loro pitture – ci fanno rivivere in pieno medioevo.

Esistono ancora antiche baite («racard»), con le pareti fatte di tronchi d'albero ed il tetto coperto di pietre, il cui pavimento è sorretto da una specie di funghi di pietra con il gambo di legno a difesa dalla umidità del suolo e del pericolo dei topi.

I cani dell'Ospizio del Gran S. Bernardo sono rimasti celebri per avere salvato innumerevoli viandanti, rimasti sepolti dalla neve in prossimità del Passo.


57. Rispondere alle seguenti domande:

1. Che posizione geografica occupa la Valle d'Aosta? 2. Qual è la più piccola regione italiana? 3. La Valle d'Aosta è una regione autonoma? 4. Che cosa significa essere una regione autonoma? 5. Sono alti i monti della Valle d'Aosta? 6. È numerosa la popolazione della regione? 7. Qual è l'occupazione principale della popolazione valdostana? 8. Com'è la vita dei montanari? 9. Che cos'è l'alpeggio? 10. Che cosa sai della storia della Regione? 11. Quali industrie sono